Con l’espressione Partituta Tattile (Tactile Score) introduco un nuovo modo di intendere il concetto di ‘partitura’ nel senso musicale classico del termine.

Ogni Partitura Tattile può essere considerata un oggetto a rilievo costituito da sequenze segniche astratte prive di qualunque referente oggettivo, e organizzate in uno spazio limitato (1). Ogni Partitura Tattile va ‘letta, interpretata ed eseguita al pari di una qualunque Partitura Musicale e, inoltre, va intesa come estensione del concetto di Partitura Grafica introdotto durante la metà del secolo scorso (2).

Chiamo la nuova notazione usata nelle Patiture Tattili ‘notazione tattile’: questa si discosta completamente dalla notazione musicale classica basata sull’impiego di simboli specifici (note) organizzati in uno spazio strutturato a pentagramma (3). La notazione tattile, infatti, non si basa sull’impiego di notema è un’estensione del concetto di notazione grafica impiegata nelle Partiture Grafiche. La notazione tattile si basa sulla diretta interazione tra pubblico e oggetto a rilievo (Partitura Tattile), e accosta informazione visuale (semplice lettura delle sequenze segniche) e informazione tattile (interazione diretta con le tavole attraverso la percezione tattile). Nelle Partiture Musicali classiche e nelle Partiture Grafiche, infatti, la sola informazione visiva è substrato per l’interpretazione/esecuzione finale della composizione; invece, nelle Partiture Tattili l’informazione ricavata dal ‘toccare’ fisicamente le tavole a rilievo è essenziale per l’esecuzione finale, e spesso accompagna l’informazione visiva.

Le sequenze tattili astratte di ogni Partitura Tattile possono intendersi come dinamiche di esecuzione al pari delle dinamiche grafiche proposte nelle Partiture Grafiche, e possono essere ‘lette’ sia da persone normodotate sia da persone portatrici di deficit percettivo (cecità, sordità o altro). Infatti, il ciclo Partiture Tattili è pensato per un pubblico ‘vasto’ in modo che chiunque possa interagire con oggetti al margine tra arte e musica. Il pubblico può ‘leggere’/interpretare le sequenze delle diverse Partiture Tattili basandosi su un duplice stimolo, visivo e tattile, e l’esecuzione/performance finale rifletterà la personale interpretazione oltre che il background e l’esperienza di vita.

A questo proposito è stata effettuata una sperimentazione che ha visto il coinvolgimento di sessanta volontari, sordi e udenti. La prova degli oggetti tattili solitamente avviene in sessioni di prova organizzate in due momenti: interazione con gli oggetti ed esecuzione. I dati fino ad ora raccolti derivano da video-registrazioni e dalla compilazione di un questionario da parte dei soggetti coinvolti e hanno lo scopo di valutare come persone normodotate e persone sorde interagiscono/reagiscono a questo tipo di oggetti. Tutti i sessanta volontari coinvolti sostengono che le sequenze a rilievo sono in grado di stimolare, a livello psicologico, il ricordo di eventi piacevoli o spiacevoli del proprio vissuto: lo stimolo tattile è percepito come intenso e profondo, capace di indurre la rievocazione degli eventi del passato o dell’immediato presente; inoltre, l’astrattezza delle sequenze segniche è sentita come ulteriore stimolo per ‘scavare’ nell’inconscio. In tutti i casi lo stimolo visivo non è in grado di indurre una reazione paragonabile allo stimolo tattile.

Durante le sessioni di prova viene richiesto al singolo di descrivere le personali sensazioni e la modalità con la quale immagina una possibile esecuzione/performance della Partitura scelta. Si lascia la libertà alla persona di eseguire fisicamente la Partitura, o le Partiture. Infatti, il ciclo Partiture Tattili consente un’estensione della nozione di ‘esecuzione’ nel senso classico del termine: in musica per ‘esecuzione’ si intende un’esecuzione musicale/vocale di uno spartito; invece, nel caso delle Partiture Tattili l’esecuzione può essere realizzata anche non strumentalmente, lasciando, effettivamente, la libertà alla persona di scegliere la modalità performativa più consona al proprio sentire, riferita sia all’esperienza visiva come all’esperienza tattile degli oggetti a rilievo. Per questo motivo le esecuzioni delle Partiture Tattili, che diventano parte inscindibile dal senso finale degli oggetti stessi, possono essere camminate, raccontate, mimate, ballate, e così via. Confrontando i dati preliminari ricavati dai due gruppi, udente e sordo, di volontari è possibile riscontrare una convergenza di interpretazione; fanno eccezione i soggetti udenti musicisti di professione e formazione che, al contrario di tutti gli altri volontari, hanno la tendenza ad interpretare ed eseguire solo strumentalmente le singole Partiture Tattili.

Attualmente il ciclo Partiture Tattili è oggetto di interesse per la creazione di laboratori tattili/musicali in collaborazione con Enti Nazionali.



Note:

(1) http://independent.academia.edu/AmbraZaghetto
(2) http://en.wikipedia.org/wiki/Graphic_notation
(3) http://it.wikipedia.org/wiki/Partitura


Immagine tratta da: http://fafiar.blogspot.it/2011_12_01_archive.html