Zio Lupo è una fiaba contadina, che racconta di una bambina golosa e non pratica nelle arti domestiche. Rimasta senza frittelle a scuola in quanto non termina un lavoro a maglia, ne chiede alla madre, la quale la manda a chiedere in prestito una padella allo zio Lupo. Lo zio concede il prestito, ma in cambio vuole che la padella sia restituita piena di frittelle, con pane e vino. La bambina, però, essendo troppo golosa, si mangia tutte le frittelle, oltre al pane e si beve pure il vino. Allora mette delle 'polpette di somaro' nella padella, fa il pane con della calcina, e riempie il fiasco di acqua sporca. Lo zio lupo chiaramente non è contento dello scambio e quindi minaccia la bambina di mangiarsela la notte stessa. La bimba cerca di difendersi tappando tutte le finestre di casa, ma si dimentica del camino, dal quale puntualmente zio lupo scende e divora la golosa bambina.
Nell'interpretazione di questa fiaba contadina, ci avvaliamo degli appunti di Selma Aslaoui, relativi alle lezioni dell'esame di antropologia culturale.
Per comprendere il significato di Zio Lupo, è importante ascrivere la fiaba al suo contesto, come si diceva, di cultura contadina, fatta di tradizione orale. La fiaba, come molte altre ascrivibili a questo codice semantico, ruota intorno al binomio natura-cultura: il suo messaggio è quello relativo alla necessità di lasciare il proprio stato ‘selvaggio’ e avvalersi del codice culturale per non finire confusi e persi nello stato di natura (divorati). Nella storia, infatti, la bambina è golosa (attributo spesso dato alle donne, in quanto nutrici) e non abile da un punto di vista tecnico. Il suo errore è quello di non tenere in debita considerazione lo zio Lupo, personaggio quasi sciamanico, parente ma tenuto alla lontana, nel bosco, selvaggio ma attento alle regole: esige infatti il rispetto della parola data che costituisce un vincolo, in una cultura basata unicamente sulla comunicazione orale. La bambina sottovaluta i poteri di Zio Lupo e pensa di poterlo prendere in giro. E’ ingenua, non ha la capacità di discernimento: non sa distinguere il cibo dalle feci. A causa della sua non-adesione al codice comportamentale contadino (ossequio per il trascendente, capacità di discernimento, osservanza della parola data) deve essere punita. A nulla valgono i tentativi di difendersi tramite la parte più saggia di sé (la madre), perché il lupo entra dalla cappa del camino: dall’alto, come una divinità, come qualcosa di soprannaturale. Il messaggio della fiaba, dunque è moralistico: se non ti attieni alle ‘semplici regole contadine’, verrai punito, rischi di essere inglobato per sempre nella natura, di non far parte della cultura.