Giulia Mazzetti approfondisce nella sua tesi il pensiero di Dennett, incentrato sulla riducibilità della coscienza a principi fisici, considerandola un prodotto evolutivo. Viene introdotto il concetto di eterofenomenologia, a tal proposito l'autrice scrive:"Dennett giudica superficiale la usuale divisione della fenomenologia di un soggetto in tre parti: esperienze del mondo esterno, esperienze del mondo interno e esperienze degli affetti, o emozioni.
Rispetto alle esperienze del mondo esterno Dennett evidenzia la manchevolezza dei sensi nonostante l’elaborato processo di integrazione d’informazioni31. Ogni processo sensoriale è così complesso da essere difficile rendere conto di esso passo per passo. (...)Dal momento che guardando le cose dalla prospettiva della prima persona risultiamo essere o infallibili o incorreggibili, Dennett sceglie di trattare la fenomenologia dalla prospettiva della terza persona, ovvero di analizzare il report che un sistema offre della propria fenomenologia. Il metodo che Dennett propone in Coscienza è quello dell’eterofenomenologia".