Nato nel 1927, frequentò l’Università di Chicago presso la quale si laureò in Psicologia nel 1958.
Noto per aver ripreso le ricerche compiute da Jean Piaget in merito allo sviluppo cognitivo dei bambini, formulò una sua tesi che correlava il comportamento morale allo sviluppo cognitivo raggiunto dall’individuo.
Il processo di crescita cognitivo, secondo la tesi di Kohlberg, è caratterizzato da tre stadi: preconvenzionale, convenzionale e post-convenzionale. Ogni stadio, a sua volta, è suddiviso in due tappe.

- Primo livello: morale pre-convenzionale
Il primo livello si trova di solito nei bambini fino all’ età della scuola elementare. La prima fase di questo livello si chiama obbedienza e repressione, in cui le persone si comportano secondo le norme accettate tracciate da figure di autorità. L’obbedienza a queste figure di autorità viene applicata attraverso la minaccia della punizione. Nella seconda fase, individualismo ed scambio, i bambini iniziano a rendersi conto che non c’è una visione unica e unificata proveniente da figure di autorità, e quindi cominciano ad agire nel proprio interesse migliore.

- Secondo Livello: Convenzionale
La prima fase di questo livello (o terza fase), chiamata del “Bravo bambino” è caratterizzata da quei comportamenti dettati dal cercare l’approvazione degli altri. Questa fase si verifica di solito intorno alla adolescenza. La quarta fase, della Legge e dell’Ordine, è quella in cui una persona si concentra sull’agire secondo la legge, nel rispetto delle autorità e dei vincoli e dagli obblighi di ordine sociale.

- Terzo Livello: morale post-convenzionale
Kohlberg ritiene che il terzo livello non venga raggiunto dalla grande maggioranza degli adulti. La fase cinque è chiamata il Contratto sociale, in cui la gente pensa la società e la morale in modo teorico e inizia a porsi domande sullo status quo. Da queste domande proviene un sincero interesse per il benessere generale, e si comincia a ritenere che un buon funzionamento della società sia quelli in cui tutti entrano in un contratto sociale al fine di aiutare gli altri. La fase sei, detta della coscienza di principio, è composta da quelle persone che, nel rispetto dei principi universali, lavorano verso la concezione di una società buona e giusta.
L’individuo non potrebbe, secondo suddetta teoria, accedere ad uno stadio evolutivo senza aver prima completato e assimilato appieno la tappa precedente. Secondo Kohlberg queste fasi, pur avendo una valenza potenzialmente universale in quanto potenzialmente ogni individuo può attraversarle tutte fino al raggiungimento dello stadio più evoluto, non deriverebbero da fattori naturali come lo sviluppo cronologico, ma da fattori legati all’ambiente culturale e alle possibilità di socializzazione che vengono offerte ai singoli durante gli anni dell’infanzia e della preadolescenza.