… Soprattutto quando stiamo attraversando un grande cambiamento di vita. Lo rivela uno studio pubblicato lo scorso 16 aprile nella rivista Clinical Psychological Science.
I ricercatori hanno esaminato 103 coppie di studenti universitari coinquilini e hanno scoperto che un periodo di tre mesi di coabitazione è sufficiente per contagiarsi a vicenda rispetto alla percezione della propria "vulnerabilità cognitiva", ovvero la tendenza a pensare che gli eventi negativi sono causati da proprie mancanze personali. La tendenza delle persone con tale vulnerabilità è quella di sviluppare sintomi depressivi. Secondo lo studio, gli studenti che nei primi tre mesi di università sviluppavano sintomi di vulnerabilità cognitiva, avevano il doppio dei sintomi depressivi dopo sei mesi rispetto a chi non sviluppava tale vulnerabilità. Tale effetto viene accentuato quando gli studenti sono in situazioni stressanti.
Prima dello studio, si pensava che la vulnerabilità cognitiva individuale non cambiasse di molto, una volta superata l’adolescenza. I risultati dello studio invece suggeriscono che in momenti di stress dovuti al cambiamento (come affrontare l’università e la coabitazione per la prima volta), il livello di vulnerabilità cognitiva può modificarsi in modo decisivo, a seconda delle modalità di affrontare lo stress di chi ci sta intorno.



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