I sogni possono essere letti a molti livelli e il significato che nascondono dietro la loro simbologia non è mai univoco. A volte rendono visibile un messaggio che facciamo fatica ad accettare, che in realtà ben conosciamo ma che ci sforziamo in tutti i modi di ignorare. La nostra mente inconscia ci avvisa della pericolosità di questo modo di agire, proprio tramite i sogni.

Proviamo ad analizzare il seguente sogno...

Ho sognato che al posto della fede nuziale d’oro bianco (mi sono sposata da poco) mi ritrovavo “in sostituzione” un braccialetto d’oro giallo liscio e rigido, come se fosse una specie di fede in grande, da polso, inserito in un orologio. L’orologio, pure d’oro giallo, aveva un cinturino di pelle marrone e si sovrapponeva al bracciale, lasciandolo intravedere. Nel sogno “sapevo” che questo bracciale/orologio era al posto della fede, perché “si usava così”, ma non mi piaceva per niente, lo trovavo brutto, poco visibile e opposto ai miei gusti (mi piace l’oro bianco, non sopporto i braccialetti e prediligo gli orologi con i cinturini di metallo). - Anna, 35 anni, avvocato


Nel sogno la fede, simbolo di una nuova vita da sposata, non si presenta come è in realtà e soprattutto come piace ad Anna (un anello d’oro bianco), ma come un bracciale d’oro giallo inserito in un orologio: un tipo di gioiello, se così si può chiamare, che non incontra i suoi gusti. Anna è costretta a indossarlo, per adattarsi alla moda (“si usa così”) anche se la situazione non le piace. Dal sogno sembrerebbe che la protagonista abbia ingabbiato la sua nuova vita di coppia dentro… un orologio! Ipotizzo, data la sua professione, che i tempi e i momenti per la coppia siano “ritagliati” tra mille impegni, stress e difficoltà. E l’inconscio l'avverte, tramite il sogno, del rischio delle scelte che sta compiendo. Rischia infatti di ritrovarsi a coltivare una vita di coppia in un modo che non le piace. E’ l’orologio a dettare legge, a imporsi e frapporsi fra Anna e il marito, nascondendo il bracciale, simbolo di questa nuova e bella realtà che sta costruendo insieme. Attenzione - sembra dirle l’inconscio - l’amore che tu e tuo marito vi siete promessi scambiandovi l’anello, non può essere imbrigliato e incastonato nell’orologio: il tempo che dedichi nella costruzione della tua vita di coppia non può essere una delle tante attività che svolgi, non può essere assimilato a un impegno fra i tanti e quindi ritagliato con sforzo e difficoltà.
E’ importante dunque ristabilire delle priorità: la vita di coppia non è qualcosa che “c’è” punto e basta. Bisogna coltivarla, innaffiarla quotidianamente come se fosse una piantina bisognosa di luce e di acqua. Sta ad Anna (e al marito, naturalmente!) farla diventare una solida quercia, trovando tempi e spazi al di là e prima di tutte le fatiche che la professione impone.



Immagine tratta da: http://theviewfrommacy.blogspot.it