La Lusofonia è un concetto che indica uno spazio linguistico, culturale, filosofico di paesi e di comunità che si esprimono attraverso la lingua portoghese.

Con il termine Lusofonia si indica un sentimento di connessione fra popoli e culture che pur non conoscendosi in profondità, sono strettamente legati da un senso comune. L’essere lusofono diventa quindi un’affermazione d’identità basata sulla lingua ma non solo: musiche, monumenti, tradizioni religiose, gastronomia sono simboli di questa connessione. La Lusofonia ha origine nel Portogallo del XIV secolo. Con la Dinastia degli Avis, seconda a regnare in Portogallo (1385 -1582) ha inizio il processo di espansione territoriale con la conquista di Ceuta nel 1415 e la formazione dell’Impero Coloniale Portoghese, il primo e il più longevo degli imperi coloniali d'oltremare. Nei decenni seguenti furono scoperti gli arcipelaghi di Madeira e delle Azzorre; si proseguirà l’esplorazione delle coste Africane del Senegal, della Guinea e di Capo Verde. Nel 1487, Bartolomeo Diaz doppiò il Capo di Buona Speranza e nel 1498 Vasco da Gama raggiunse l'India, dove stabilì i primi avamposti portoghesi. Due delle scoperte più importanti furono quella del Madagascar e del Brasile nel 1500 da parte dell’esploratore Pedro Álvares Cabral. Aumentarono i viaggi in Asia, in particolare verso Goa, Malacca, le Molucche, Macao e Nagasaki.
L’epoca dei viaggi di esplorazione ebbe inizio per motivi di ordine economico, politico-strategico, oltre alla forte spinta data dalla curiosità culturale e scientifica e dall’intento di evangelizzazione.

In tali contesti non sempre prevalse il rispetto della cultura indigena con cui i portoghesi ebbero contatto; è da considerarsi una fase storica caratterizzata da un forte tentativo di europeizzazione delle culture extra-europee.
Il coraggio di imbattersi in un mondo sconosciuto, nuovo, diverso è l’elemento-catalizzatore della Lusofonia: avventurieri, esploratori e coloni, uomini del XV-XVI secolo, nonostante le difficoltà date dalla scarsa tecnologia dell’epoca, aprirono le porte all’interpenetrazione culturale e all’intercambio di prodotti, costumi, tecniche, conoscenze, dando inizio ad una nuova fase della storia dell’umanità.
A livello commerciale, furono importate in Europa prodotti come pepe, noce moscata, chiodi di garofano, zenzero, cotone e seta, oro, pietre preziose, avorio, nuove materie prime e materiali. 

Il Portogallo lasciò testimonianze della propria presenza nei cinque continenti, dallo Sri Lanka al Giappone, dalla Tailandia alla Malesia, oltre che in Brasile e in diversi Stati africani. Questo lungo processo storico ha prodotto un congiunto di identità culturali presenti in otto paesi uniti da una storia e da una lingua comune: Angola, Brasile, Mozambico, Capo Verde, Guinea-Bissau, São Tomé e Principe, Portogallo e, più recentemente, Timor-Leste. Tali nazioni utilizzano il portoghese come lingua madre, di comunicazione internazionale, di scienza, di cultura, di istruzione formale, rendendola una delle lingue più parlate nel mondo con una comunità di circa 240 milioni di parlanti nativi. In dettaglio è la sesta lingua madre più parlata al mondo, la prima dell'emisfero sud e del continente sudamericano, seconda tra le lingue neolatine, superata solo dallo spagnolo.

Lisbona, capitale del Portogallo e dell’ex Impero Coloniale Portoghese è una città dall’intensa vita culturale, caratterizzata dal susseguirsi di colori, dal mare alle case, dalle persone alle azulejos, dalla gioia alla saudade, che si spiega solo con la varietà degli elementi naturali e umani che qui convivono.

Grandi volti della Lusofonia da ricordare sono Fernão Mendes Pinto, esploratore e scrittore portoghese, che narra nella sua opera Peregrinação pubblicata postuma nel 1614, le vicende da lui vissute in Asia tra realtà e fantasia; Luís Vaz de Camões, considerato il principale poeta portoghese, autore dell’opera epica Os Lusíadas; gli esploratori Vasco da Gama, Bartolomeu Dias e Pedro Álvares Cabral, e infine l’indimenticabile Fernando Pessoa e i suoi eteronimi, scrittore portoghese di fine 800.

Scrittori della contemporaneità, simboli della Lusofonia sono gli angolani Pepetela e Luandinho Vieira, i brasiliani Jorge Amado e Paulo Coelho, il mozambicano Mia Couto e il portoghese José Saramago.
Le ex-colonie portoghesi, sulle quali il Portogallo mantenne il controllo fino a pochi decenni fa, oggi sono stati indipendenti che hanno costituito, insieme al Portogallo, la Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese (CPLP), un’unione di mutua amicizia siglata nel 1996, mantenendo relazioni privilegiate nella cooperazione politica e economica, nell’ educazione e nell'arte.