Carl Gustav Jung (1875-1960) si avvicinò alla psicanalisi grazie a Freud, di cui fu uno tra gli allievi prediletti. Presto però si discostò dagli insegnamenti del maestro, fondando egli stesso un proprio pensiero che prese il nome di psicologia analitica.
In particolare, Jung non era d'accordo con Freud nel mettere sempre la sessualità in primo piano. Ad esempio non accettava il concetto di complesso edipico: per Jung i figli si conformano inconsciamente agli atteggiamenti familiari. La Libido per Jung non è solo una forza di tipo sessuale, ma l'energia psichica, che si esprime solo mediante simboli universali e che si manifesta nel processo vitale, essendo percepita soggettivamente come tendenza o desiderio.
Per quanto riguarda l'inconscio, a differenza del pensiero di Freud, per Jung è la sede degli Archetipi, immagini primordiali universali che possono essere considerati anche centro dell'energia psichica e spesso si manifestano in momenti critici. Appaiono spesso nei sogni.
Attorno all'IO, secondo Jung, gravitano un certo numero di subpersonalità: la persona, l'ombra, l'anima / animus, l'archetipo dello spirito e il sè.
- Persona: dal greco maschera teatrale. È la somma degli atteggiamenti convenzionali che l'individuo attua in seguito all'appartenenza ad alcuni gruppi. Alcuni si identificano con la persona e perdono di vista l'essenza.
- Ombra: la somma delle caratteristiche personali che l'uomo vuole nascondere agli altri e a se stesso. Essa può essere proiettata su altri o commettere azioni malvage.
Ci sono poi altre subpersonalità connesse con la realtà psichica interiore dell'inconscio collettivo.
- Archetipo dell'anima: appare come una personificazione dell'altro sesso. Nell'uomo prende la forma di una figura femminile e nella donna viceversa. Jung lo scopre in sè in quanto essa è una figura ideale. Ciò a causa della natura complementare di uomo e donna, che hanno nel proprio inconscio ciascuno una rappresentazione dell'altro. L'esistenza dell'anima la vedi quando definisci le rappresentazioni della donne reali nel corso della vita. Poichè nell'uomo e nella donna sono componenti maschili e femminili, così si spiega la bisessualità. L'animus è invece spesso una pluralità di figure maschili.
- Archetipo dello Spirito: Si incontra in situazioni critiche della vita, e si mostra nei sogni sotto forme simboliche (ad esempio il vento, antenati, animali, divinità, vecchio saggio)
- Il sé: Con il termine Jung indicava allo stesso tempo l'inconscio centro della personalità e una totalità psichica che risulta dall'unione conscio - inconscio. Si può manifestare con la comparsa di figure archetipiche in sogni e fantasie.
Per Jung l'individuazione è il processo che conduce un uomo all'unificazione della sua personalità. La vita umana per Jung è una serie di metamorfosi. Una delle principali è la “svolta della vita”: tra i 32 e i 38 anni c'è un profondo mutamento della persona, spesso preannunciato da un sogno archetipico. In questa età può emergere e far male qualcosa che era stato rimosso. Quando l'individuazione è raggiunta, l'io è come un pianeta che ruota attorno al sè: l'individuo ha acquistato equilibrio e non teme più la morte. Un progresso nell'individuazione spesso si manifesta con la comparsa di un'immagine archetipica del sè (quaternità- mandala - fanciullo divino).

La psicoterapia Junghiana include diversi stadi: primo passo è riportare il paziente alla realtà e alla consapevolezza della sua situazione attuale. L'individuo deve “svegliarsi”. Molti si svegliano tardi. Spesso bisogna che qualcuno ci apra gli occhi. Poi c'è il trattamento dei segreti patogeni: nei sacerdoti protestanti della “cura d'anime” c'era un trattamento efficace. Spesso una patologia può sussistere grazie alla presenza di un segreto patogeno.
Vi sono due opportunità: la terapia analitico-riduttiva (basata su principi freudiani o adleriani) e la terapia sintetico-ermeneutica, adatta individui che desiderino gratificazione istintuale e manifestino edonismo infantile (metodo freudiano) - o a uomini di successo con una psicologia edonistica (metodo adleriano). Se compaiono sogni archetipici si può passare da questa terapia a quella sintetico-ermeneutica. Il metodo della terapia: il paziente siede su una sedia di fronte all'analista. Le sedute durano un'ora. Al paziente sono assegnati dei compiti. Il processo terapeutico può evolversi solo grazie alla funzione trascendente, ossia la progressiva sintesi di dati consci e inconsci che conduce all'individuazione. La sintesi tra vita conscia e inconscia è la salute. Se i contenuti dell'inconscio sono troppo inibiti, bisogna farli emergere. Ciò è possibile con un addestramento. Il sogno è lo strumento più importante per raggiungere l'inconscio. In Freud è la soddisfazione di un desiderio rimosso, di solito connesso con la sessualita infantile. In Jung le funzioni dei sogni sono molteplici. Possono esprimere timori e desideri, essere profetici o di avvertimento. Freud usa la libera associazione, Jung il metodo dell'amplificazione: la somma di tutte le possibili implicazioni di un'immagine. Uso di sogni archetipici.
Nella terapia sintetico-ermeneutica l'individuo diviene consapevole della sua Ombra, e può assimilarla. Bisogna ascoltare l'ombra. In un secondo stadio si manifestano problemi dell'anima (nei sogni compare una donna o più donne : la sua anima). Il soggetto deve rendersi conto che proietta sulla donna la sua anima. In un terzo stadio vengono alla luce gli archetipi del vecchio saggio e della Magna Mater. Nei sogni compaiono immagini archetipiche, e c'è il rischio che il paziente proietti sul terapeuta l'archetipo del saggio. Ma nella terapia possono comparire molti altri archetipi. Il terapeuta deve individuarli ma impedire anche che sommergano il paziente. Di solito la terapia dura due anni. Scopo del trattamento: il completamento dell'individuazione. Ma tale analisi richiede sforzi, è densa di pericoli. Ogni nuova intuizione del paziente deve poter essere usata nella vita quotidiana.

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