La signorina che faceva Hara-Kiri

Per tutti i grandi terapeuti, in cui la clinica e la teoria si alimentano a vicenda, esiste un caso paradigmatico che costituisce l'avvio del cammino successivo. Per Franco Borgogno si tratta della paziente indicata con M e nota da tempo nella letteratura specialistica internazionale come "la signorina che faceva hara-kiri": espressione che deriva dal sogno inaugurale dell'analisi, dove avviene una cruenta scena suicidaria. Con lei, a lungo silente e inerte, allagata da un senso di non-vita, Borgogno tesse la densissima trama di emozioni, affetti, pensieri, immagini che consente alla cura di prendere lentamente forma e di contrastare un destino di morte psichica.

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Indice dei contenuti:

  1. Incipit de "La signorina che faceva Hara-Kiri"
  2. La critica di Neil Altman a Borgogno
  3. L’analisi intrapsichica e quella interpersonale di Jacobs
  4. Jonathan Slativin e il senso di agency del paziente
  5. Working through nell’hic et nunc e nell'incontro analitico
  6. Sulla morte psichica di Borgogno
  7. Spoilt Children: un dialogo tra psicoanalisti, Franco Borgogno e Dina Vallino
  8. Il rovesciamento dei ruoli la funzione di testimonianza e l’ambito dei fattori curativi
  9. Testimonianza di Franco Borgogno in merito alla mancanza di conclusione al percorso psicoanalitico

 

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