"La rete è il luogo della libertà. La comunità reale è il luogo della sicurezza. Sulla comunità si può contare come su un vero amico. È più affidabile. Ma anche più vincolante. Ti controlla. La rete è libera, ma serve soprattutto per i momenti di svago. E per uscire dalle relazioni, in fondo, basta spingere il tasto delete. Però mi pare che siamo tutti d’accordo sul fatto che tra abbracciare qualcuno e “pokarlo” ci sia differenza". Z. Bauman

Tecnicamente i Social Network (SN) sono delle strutture sociali o delle reti sociali costituite da persone connesse “virtualmente” tra di loro. Una rete sociale è formata da un qualsiasi gruppo di persone connesse da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. I SN non nascono nel 2003 con Linkedin o nel 2006 con Facebook; il concetto di rete sociale è molto più complesso ed è studiato da sociologi e antropologi da molto tempo. Con i SN le barriere spaziali geografiche cadono e il contatto e le relazioni tra persone di paesi distanti si sviluppano su un canale virtuale.
Con la diffusione della tecnologia, in Italia, negli ultimi 10 anni si è andata definendo una nuova generazione di nativi digitali, individui che utilizzano fin dai primi anni di vita le nuove tecnologie come mezzo per comunicare con gli altri e come strumento di apprendimento o di compendio all’attività didattica. Con il crescere dell’età, gli strumenti tecnologici vengono utilizzati ancora di più per sviluppare le proprie competenze sociali e quindi sono usati per organizzare eventi o ritrovi, come vetrina della propria identità, come luogo di condivisione di proprie foto o video. I SN diventano quindi mezzi attraverso cui vengono creati e utilizzati linguaggi nuovi e alternativi.

In letteratura è noto quanto il fenomeno dei SN sia influente e diffuso nella popolazione udente italiana; ci siamo quindi chieste se questo fenomeno è riscontrabile anche nella popolazione sorda italiana.

La ricerca che abbiamo condotto ha coinvolto 124 soggetti (62 ragazzi sordi e 62 ragazzi udenti) di età compresa tra i 13 e i 21 anni. Il campione è costituito in modo casuale da maschi e femmine e da ragazzi italiani e stranieri; in quest’ultimo caso i soggetti risiedono stabilmente in Italia da molti anni e sono inseriti nel tessuto sociale. I soggetti sordi del nostro campione, oltre ad avvalersi della comunicazione orale, utilizzano tutti la lingua dei segni.
L’indagine condotta durante l’anno 2011, è stata svolta grazie alla disponibilità dell’Istituto Sordi di Torino (www.istitutosorditorino.org), che ha fornito il campione udente e una parte del campione sordo e dell’Istituto Magarotto di Padova, che ha fornito la maggioranza del campione di ragazzi sordi (www.isiss-magarottopadova.it).

La raccolta dati si è basata sulla somministrazione di un questionario composto da domande relative alla conoscenza e all’uso dei SN, alle modalità utilizzate per le comunicazioni (scritte oppure attraverso la webcam), alla percezione delle relazioni che si sviluppano in rete, alla percezione di se stessi e della propria identità. Il questionario è stato proposto in forma scritta; per i ragazzi sordi è stato tradotto in Lingua dei Segni da noi contestualmente alla somministrazione.

Per l’indagine abbiamo analizzato la conoscenza e impiego dei seguenti SN: Badoo, Facebook, Linkedin, My Space, Netlog, Second Life, Messanger, Skype, You tube, ooVoo …..

I risultati mostrano che i ragazzi coinvolti conoscono e utilizzano quotidianamente i SN sopra menzionati; tuttavia i più noti sono Facebook, Messenger, Skype, You Tube. Soltanto il campione sordo utilizza e conosce ooVoo. Questo probabilmente è dovuto al fatto che ooVoo permette una alta risoluzione delle video chat molto usate dai ragazzi sordi per comunicare in lingua dei segni.

Dall’osservazione dei dati risulta che in entrambi i gruppi i SN sono utilizzati per comunicare con gli amici, conoscere nuove persone, organizzare incontri o pubblicare foto; tuttavia solo i soggetti sordi utilizzano questo mezzo per comunicare con la famiglia. Questo dato ipotizziamo sia relativo al fatto che molti ragazzi sordi studiano in città diverse da quella di residenza della famiglia e che in generale i SN stanno affiancando in maniera molto più efficace ed efficiente la comunicazione basata su scambi di sms tramite telefoni cellulari.

Sia soggetti sordi che udenti mostrano di avere più di 80 contatti sui SN normalmente utilizzati, i quali sono rappresentati da “amici noti” o “amici di amici”.
Il 65% dei ragazzi sordi considera i propri contatti come “veri amici” mentre solo il 21% dei ragazzi udenti li considera tali. Il dato mostra che sordi e udenti hanno una percezione dell’amicizia differente: i ragazzi sordi considerano amici anche persone conosciute superficialmente o che sono amici di loro conoscenti, a differenza dei ragazzi udenti che considerano amici solo persone con le quali hanno relazioni significative.

Appare in ogni caso allarmante che il 20% dei ragazzi sordi e il 14% dei ragazzi udenti accetti “l’amicizia” anche da sconosciuti.
Infatti, l’alto numero di contatti su un SN è percepito dai ragazzi sordi come la capacità di avere successo sociale; il dato non ha corrispettivo nel campione udente. I ragazzi sordi quindi sono più portati ad accettare la richiesta di amicizia anche da persone non conosciute.

Relativamente al fatto di esprimere o meno la propria opinione sui SN, abbiamo osservato che i ragazzi sordi riescono ad esprimerla nel 40% dei casi (mentre il 47% la esprime solo qualche volta); mentre i ragazzi udenti riescono ad esprimerla sono nel 27% dei casi (mentre nel 61% dei casi solo qualche volta).
Probabilmente la differenza tra i due gruppi deriva da una diversa tipologia di comunicazione che è spesso molto più diretta e meno filtrata nei ragazzi sordi piuttosto che negli udenti.

Il profilo creato sui SN più utilizzati risulta unico per la maggior parte dei soggetti di entrambi i gruppi. Tuttavia il profilo dei ragazzi sordi appare più veritiero rispetto quello dei ragazzi udenti. Quando i soggetti di entrambi i gruppi sostengono di usare un profilo non veritiero, lo fanno per ragioni diverse: i ragazzi sordi sostengono di voler apparire migliori di come si percepiscono nella realtà, mentre gli udenti hanno paura di rendere pubbliche informazioni personali.
Questo dato ci permette di fare due riflessioni; i ragazzi sordi dimostrano di possedere una bassa autostima e quindi di avere una maggiore difficoltà ad accettare la propria identità. Questo è compatibile con il periodo adolescenziale che caratterizza il campione e che pone il soggetto sordo di fronte all’accettazione della propria identità sorda.
Oltre a ciò, si può ipotizzare che i ragazzi sordi abbiano una bassa percezione del rischio insito nel pubblicare in rete informazioni personali.

I soggetti sordi come i soggetti udenti mostrano di partecipare attivamente agli scambi comunicativi sui SN ma anche di restare osservatori passivi di ciò che avviene sullo spazio virtuale. Tuttavia gli udenti ritengono più importante la partecipazione attiva alle conversazioni virtuali, probabilmente in relazione alla maggiore competenza nella lingua scritta rispetto ai soggetti sordi.

Relativamente al mezzo di comunicazione utilizzato sui SN, nei due gruppi appare una differenza fondamentale; i ragazzi udenti usano quasi esclusivamente la lingua scritta mentre i ragazzi sordi utilizzano, altrettanto esclusivamente, la webcam.
Questo fatto è certamente in relazione all’uso da parte dei soggetti sordi della Lingua dei Segni per comunicare. Questo è dato dal fatto che i ragazzi sordi prediligono i contatti con altre persone sordi e quindi la webcam diventa essenziale per la video chat; oltre a ciò, lo scarso uso della lingua scritta è relativo alla scarsa competenza che spesso hanno le persone sorde nell’italiano scritto.

In conclusione, i dati raccolti durante questo anno di ricerca permettono di sostenere che i SN sono diventati un importante strumento di comunicazione anche per le persone sorde e che probabilmente soppianteranno i metodi comunicativi preesistenti. Inoltre sia i soggetti sordi che udenti mostrano una medesima conoscenza e utilizzo dei SN più comuni.
Le osservazioni permettono di affermare che i ragazzi sordi hanno una differente percezione di sé e degli altri, del concetto di amicizia e relazione e della propria affermazione sociale, rispetto ai soggetti udenti. Infine, la modalità comunicativa adottata dai due gruppi di soggetti influenza l’uso stesso dei SN.

di Ambra Zaghetto e Raffaella Carchio