In Italia, differentemente da altri paesi europei, l'integrazione scolastica e sociale dei minori diversamente abili è una realtà già da una trentina di anni. Questa ha come obiettivo principale lo sviluppo delle potenzialità dell'alunno con handicap in quattro aree principali: area degli apprendimenti, area della comunicazione, area socio-relazionale, area delle autonomie. Per raggiungere queste importanti finalità è necessario da un lato seguire un approccio olistico alla persona, considerandola nella sua interezza tenendo presente gli aspetti cognitivi, sociali, emozionali, anatomo- fisiologici, ma anche l'ambiente in cui l'alunno viene inserito; dall'altro lato è importante una buona collaborazione di tutte le figure professionali (educatori, insegnanti, terapisti, familiari) che interagiscono con il bambino.
L'integrazione scolastica dell'alunno disabile, se effettuata adeguatamente, risulta vantaggiosa sia per il bambino inserito che per i compagni di classe. Infatti l'inclusione è stata pensata, non solo per migliorare la qualità di vita, le prestazioni scolastiche e lo sviluppo sociale dell'alunno diversamente abile, ma anche per incentivare gli aspetti solidaristici ed aumentare la consapevolezza e la tolleranza del gruppo classe.